Consiglio dei Ministri: varato il decreto legge “Credito”
Approvato un ulteriore decreto legge volto a fronteggiare l’emergenza COVID-19 che introduce misure urgenti in materia di accesso al credito e rinvio di adempimenti per le imprese, nonché di poteri speciali nei settori di rilevanza strategica e di giustizia
Il Consiglio dei Ministri nella seduta n. 39
del 6 aprile u.s., ha approvato un
ulteriore decreto legge volto a fronteggiare l’emergenza COVID-19 che
introduce misure urgenti in materia di
accesso al credito e rinvio di adempimenti per le imprese, nonché di poteri
speciali nei settori di rilevanza strategica e di giustizia.
Il provvedimento interviene con misure
specifiche su cinque principali ambiti.
Accesso al
credito, sostegno alla liquidità, all’esportazione, all’internazionalizzazione
e agli investimenti
Vengono previste garanzie da parte dello
Stato per un totale circa di 200 miliardi di euro concesse attraverso la
società SACE Simest, del gruppo Cassa Depositi e Prestiti, in favore di banche
che effettuino finanziamenti alle imprese sotto qualsiasi forma.
In particolare, la garanzia coprirà tra il
70% e il 90% dell’importo finanziato, a seconda delle dimensioni dell’impresa,
ed è subordinata a una serie di condizioni tra le quali l’impossibilità di
distribuzione dei dividendi da parte dell’impresa beneficiaria per i successivi
dodici mesi e la necessaria destinazione del finanziamento per sostenere spese
ad attività produttive localizzate in Italia.
Viene potenziato ulteriormente il Fondo di
Garanzia per le PMI, aumentandone sia la dotazione finanziaria sia la capacità
di generare liquidità anche per le aziende fino a 499 dipendenti e i
professionisti.
È inoltre previsto un forte snellimento
delle procedure burocratiche per accedere alle garanzie concesse dal Fondo.
Viene potenziato anche il sostegno pubblico
all’esportazione, introducendo un
sistema di coassicurazione in base al quale gli impegni derivanti dall’attività
assicurativa di SACE sono assunti dallo Stato per il 90% e dalla stessa società
per il restante 10%, liberando fino a ulteriori 200 miliardi di risorse da
destinare al potenziamento dell’export.
Misure per
garantire la continuità delle aziende
Vengono previste misure finalizzate ad
assicurare la continuità delle imprese nella fase dell’emergenza, con
particolare riguardo a quelle che prima della crisi erano in equilibrio e
presentavano una regolare prospettiva di continuità aziendale. In particolare,
in sede di redazione del bilancio in corso, saranno valutati i criteri di
prudenza e di continuità alla luce della situazione emergente dall’ultimo
bilancio chiuso e saranno disattivate le cause di scioglimento societario per
riduzione o perdita del capitale sociale.
Previste, altresì, misure che riguardano la
disciplina del fallimento volte a sottrare le imprese all’apertura del
fallimento e alle altre procedure fondate sullo stato di insolvenza, sino a
quando durerà l’emergenza e sterilizzare il periodo dell’emergenza ai fini del
calcolo delle azioni a tutela dei creditori.
Rafforzamento dei poteri speciali nei
settori di rilevanza strategica e degli obblighi di trasparenza in materia
finanziaria
Viene anticipato – nelle more
dell’attuazione del decreto attuativo –
l’ampliamento dell’ambito di intervento oggettivo della disciplina
golden power ai settori di rilevanza strategica del Regolamento Europeo n.
Viene, inoltre, prevista la possibilità per
il Governo di aprire il procedimento d’ufficio, se le imprese non assolvono
agli obblighi di notifica previsti e viene estesa, in via transitoria fino al
31 dicembre 2020, il campo di applicazione della disciplina dei poteri speciali
anche ad operazioni intra-europee che richiederanno la preventiva
autorizzazione del Governo, nel caso di acquisizione del controllo di asset
rientranti nei settori suddetti; nel caso di operazioni extra-europee,
l’ampliamento, sempre transitorio, riguarderà anche le acquisizioni di
partecipazioni superiori al 10% da parte di soggetti non appartenenti
all’Unione europeo, se superiori alla soglia di un milione di euro.
Misure
fiscali e contabili
Viene prevista la sospensione dei versamenti
di Iva, ritenute e contributi per i mesi di aprile e maggio, in aggiunta a
quelle già previste con il “Cura Italia”. In particolare:
-sono sospesi IVA, ritenute e contributi per
soggetti con calo di fatturato di almeno il 33% per ricavi/compensi sotto i 50
milioni e di almeno il 50% sopra tale soglia;
-sono sospesi in ogni caso i detti
versamenti per i soggetti che hanno iniziato ad operare dal 1° aprile 2019;
per i residenti delle 5 province più colpite
(Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Piacenza), sospensione versamento IVA se calo
del fatturato di almeno il 33% a prescindere dalla soglia di fatturato dei 50
milioni;
-viene prevista la ripresa dei versamenti a
giugno, con la possibilità di rateizzazione in 5 rate;
-viene estesa la sospensione delle ritenute
d’acconto sui redditi da lavoro autonomo prevista dal decreto “Cura Italia”
anche alle scadenze di aprile e maggio.
-e’ esteso al 16 aprile il termine per i
versamenti in scadenza il 20 marzo scorso e la scadenza per l’invio della
Certificazione Unica è stata prorogata dal 31 marzo al 30 aprile;
-viene ampliato il credito d’imposta al 50%
per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro anche all’acquisto dei
dispositivi di protezione individuale, mascherine e occhiali.
Ulteriori disposizioni
-
viene disposto lo spostamento, dal 15 aprile all’11 maggio, del termine
concernente il rinvio d’ufficio delle udienze dei procedimenti civili e penali
pendenti presso tutti gli uffici giudiziari, nonché la sospensione del decorso
dei termini per il compimento di qualsiasi atto dei procedimenti civili e
penali. Sono, altresì sospesi, per la stessa durata, i termini per la notifica
del ricorso in primo grado innanzi alle Commissioni tributarie;
-
viene, inoltre, previsto l’ampliamento, fino al termine dell’anno in
corso, dell’operatività del Fondo di garanzia per l’impiantistica sportiva,
amministrato in gestione separata dall’Istituto per il Credito Sportivo,
includendo anche i finanziamenti per le esigenze di liquidità, attualmente
esclusi, delle Federazioni Sportive Nazionali, delle Discipline Sportive
Associate, degli Enti di Promozione Sportiva, delle associazioni e delle
società sportive dilettantistiche. A tal fine, è costituito un apposito
comparto del predetto Fondo con una dotazione di 30 milioni di euro per l’anno
2020.
Tra le altre norme annunciate il decreto
dovrebbe contenere, inoltre, la proroga
al 1° settembre 2021 dell’entrata in vigore del D.Lgs. 14/2019 recante
il Codice delle crisi di impresa, nonché lo slittamento delle elezioni
regionali e comunali “in scadenza” al prossimo autunno.
Si fa riserva di ulteriori aggiornamenti non
appena disponibili.
FZ.mb